Un grave episodio di violenza è avvenuto all’interno del carcere di Poggioreale, dove un detenuto di 30 anni, Luigi Uccello, è stato brutalmente picchiato da tre compagni di cella. L’aggressione è avvenuta dopo il trasferimento di Uccello in un altro padiglione del penitenziario, in seguito a un alterco con un altro detenuto. L’avvocato Sergio Pisani, legale di Uccello, ha denunciato l’accaduto al magistrato di sorveglianza di Napoli. Secondo quanto riferito dai genitori del detenuto, che hanno scoperto l’accaduto durante un colloquio con il figlio, Uccello avrebbe subito una violenta aggressione nella cella 70 del padiglione Livorno.
“I genitori mi hanno raccontato che il loro figlio era in gravi condizioni, con difficoltà a parlare a causa dei dolori alle costole e il volto completamente tumefatto”, ha dichiarato Pisani. “La cosa più inquietante è che qualcuno avrebbe deliberatamente aperto la porta della cella per permettere l’aggressione.”
L’avvocato Pisani ha chiesto l’intervento delle autorità competenti per chiarire le circostanze dell’incidente, inclusi accertamenti medico-legali, e ha sollecitato il trasferimento urgente di Uccello in un’altra struttura detentiva della Campania per evitare ulteriori episodi di violenza o gesti autolesivi.
Condizioni Precarie e Sovraffollamento
Questo episodio di violenza si inserisce in un contesto più ampio di condizioni di detenzione preoccupanti a Poggioreale. Durante una recente visita, una delegazione dei Radicali italiani ha riscontrato situazioni allarmanti all’interno del carcere. “Le condizioni dei detenuti sono disumane”, hanno denunciato i rappresentanti del gruppo. Hanno riferito di celle sovraffollate con nove detenuti ciascuna, servizi igienici accanto alla cucina, e pareti ricoperte di muffa. Inoltre, hanno segnalato una grave mancanza di assistenza sanitaria, con detenuti costretti a togliersi i denti da soli per alleviare il dolore e altri lasciati a curarsi con l’aiuto di compagni di cella.
Il carcere ospita attualmente 2.060 detenuti, ben oltre la sua capienza massima di 1.600, accentuando ulteriormente i problemi legati al sovraffollamento e alla gestione delle risorse. La carenza di personale aggrava una situazione già drammatica, rendendo difficile garantire la sicurezza e il benessere dei detenuti.