La demolizione incompleta di un rudere abbandonato nel quartiere dei Colli Aminei ha sollevato gravi preoccupazioni tra i residenti e le autorità locali. L’edificio, abbandonato dal 1961 e noto come il “mostro dei Colli,” è parzialmente abbattuto, lasciando però in piedi una struttura pericolante che rischia di crollare, soprattutto a causa delle frequenti scosse sismiche nella zona.

I lavori di demolizione, iniziati a maggio, avrebbero dovuto concludersi entro due mesi, secondo le promesse dell’Amministrazione comunale. Tuttavia, una serie di ritardi e interruzioni hanno complicato il processo. Dopo una fase preparatoria a metà maggio, che ha visto la costruzione di ponteggi sulla facciata lato strada e la rimozione di rifiuti accumulati nel tempo, le operazioni sono ostacolate da una serie di problemi.

Un primo stop, inspiegabilmente durato circa tre settimane, ha seguito la fase iniziale di allestimento del cantiere. Successivamente, un altro fermo è causato dall’utilizzo di una ruspa con braccio meccanico troppo corto per raggiungere i piani più alti dell’edificio. Infine, un incidente avvenuto l’11 luglio ha bloccato nuovamente i lavori: una maceria caduta durante l’abbattimento ha infranto una finestra di un appartamento vicino, mettendo in pericolo gli inquilini.

Il 19 luglio, sembrava che i lavori potessero riprendere con successo, con la demolizione di tre quarti dell’edificio. Tuttavia, le operazioni si sono nuovamente interrotte e il cantiere è inspiegabilmente liberato da tutti i macchinari e le attrezzature.

Attualmente, il rudere è stato abbattuto solo per metà, lasciando un “moncone” di sei piani esposto sul lato del viale Colli Aminei. Questa situazione ha aumentato il rischio di crollo, aggravato dalla mancanza di adeguate misure di sicurezza sul sito.

L’Amministrazione comunale ha comunicato che tra mercoledì 7 e giovedì 8 agosto il viale Colli Aminei sarà chiuso per permettere la completa demolizione del rudere, un’operazione attesa da anni dai residenti. Tuttavia, non è certo che i lavori possano essere completati prima della riapertura delle scuole, come inizialmente auspicato.

La comunità locale, preoccupata per la sicurezza pubblica, ha espresso il proprio scontento attraverso petizioni che sollecitano un intervento rapido e risolutivo. “Per ultimare la parte finale occorrerebbe un pomeriggio,” si legge nell’ennesima richiesta inviata al Comune, che sembra però aver bisogno di più tempo per valutare le necessarie misure di sicurezza.