Si è svolta ieri 19 ottobre, la terza giornata federiciana del dialogo interculturale, nella suggestiva cornice del chiostro di San Marcellino e Festo, tra le innumerevoli sedi dell’Università Federico II di Napoli. Lo scopo della giornata era appunto quello di mettere in contatto studenti stranieri del progetto Erasmus, provenienti da diverse parti del mondo, e studenti partenopei rappresentati dell’Università, favorendo e valorizzando lo scambio interculturale. Infatti, nel corso dell’evento le due delegazioni studentesche si sono confrontate su gli usi e costumi dei propri paesi di origine.

Inoltre, come suggeriva il titolo dell’evento “Un futuro fatto di sogni/ You may say I’m a dreamer…”, tutti i presenti sono stati invitati a condividere tramite un sondaggio accessibile con Qr code i propri sogni nel cassetto. Qual è stato il risultato? La prova che per quanto ci ostiniamo a discriminarci gli uni con gli altri, siamo creature dotate di bisogni universali… non importa a quale paese, religione, etnia tu appartenga, se ti chiedono “cosa sogni?”, la risposta sarà sempre e comunque la stessa: la felicità. Non a caso “la felicità” è stata la risposta più assidua tra i partecipanti…

Tra gli ospiti dell’evento il cantautore napoletano Sabba, la Comic Artist Fabiana Fiengo, ex studentessa dell’ateneo partenopeo, e il direttore artistico della Nuova Orchestra Alessandro Scarlatti, il Maestro Gaetano Russo.
Quest’ultimo, gran protagonista dell’evento, ha commosso tutti con il suo lungo discorso in memoria di Giovanni Battista Cutolo, il giovane musicista ucciso per sbaglio all’alba del 31 agosto scorso.

Prima di lasciar esibire i suoi studenti, il maestro ha ricordato il sogno infranto di Giogiò, quello di continuare a coltivare la musica, l’amore della sua vita, senza allontanarsi dalla sua città e dalla sua terra come, purtroppo, sono costretti a fare tanti suoi colleghi, e tanti altri ragazzi della sua età. Successivamente, il maestro ha esortato gli studenti presenti ad impegnarsi nello studio per diventare gli “esempi” giusti da menzionare negli articoli giornalistici e nelle televisioni, per far sì che, anche se non dovesse essere domani o tra dieci anni, prima o poi l’esempio di giovani meritevoli, di ragazzi come Giovanni, possa apportare un cambiamento significativo in questa società tutta storta, in cui si continua a morire per uno sbaglio fatale.