I consigli di opposizione di Boscoreale Maddalena Schiavone, Francesco Faraone, Gaetano Campanile, Umberto Cirillo, Giuseppe De Vito e Tommaso Tafuro, scrivono una lettera aperta al sindaco, Pasquale Di Lauro, ed alla cittadinanza. Boscoreale non ha infatti aderito allo stralcio dei debiti. In basso il testo.
Il decreto-legge 30 marzo 2023, n. 34, definitivamente convertito dalla legge 26 maggio 2023, n. 56, aveva introdotto alcune ulteriori disposizioni in materia di definizione agevolata delle entrate regionali e degli enti locali non riscosse tramite l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdE-R), recependo alcune delle sollecitazioni già espresse da IFEL nella nota dell’8 gennaio 2023, di commento alla definizione agevolata delle controversie tributarie, dove si era evidenziato che al fine di ripristinare una necessaria parità di trattamento, sia tra Comuni che tra contribuenti, sarebbe stata auspicabile una modifica normativa che permettesse agli enti locali di scegliere non solo l’adesione agli interventi di cancellazione parziale dei ruoli di minore entità, ma anche l’adesione alla “rottamazione” e la facoltà di adozione degli strumenti di definizione agevolata relativi alle ingiunzioni di pagamento e agli accertamenti esecutivi non affidati all’AdE-R.
Sicché, in ossequio a quanto previsto dall’art. 17-bis del dl n. 34/2023, veniva data la facoltà ai Comuni di disporre:
1) lo stralcio parziale delle ingiunzioni con importo residuo fino a mille euro relative al periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. L’adozione dello stralcio parziale poteva essere oggetto di apposita delibera consiliare;
2) lo stralcio totale delle ingiunzioni con importo residuo fino a mille euro relative al periodo che va dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015. L’adozione dello stralcio totale poteva essere oggetto di apposita delibera consiliare;
3) la definizione agevolata delle ingiunzioni e degli accertamenti esecutivi notificati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
La normativa, che faceva riferimento agli “enti territoriali”, ed era quindi applicabile anche ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni non poneva alcun obbligo, ma prevedeva un insieme di facoltà, da esercitarsi mediante “le forme previste dalla legislazione vigente per l’adozione dei propri atti”, e quindi per gli enti locali, con regolamento adottato ai sensi dell’art. 52, d.lgs. n. 446/1997.
Entro il 29 luglio, i Comuni potevano decidere di applicare la pace fiscale, rottamazione e stralcio, alle ingiunzioni fiscali e agli accertamenti esecutivi. Con riferimento allo stralcio che riguarda anche le multe stradali, il Comune poteva decidere per l’applicazione dello stralcio totale o di quello parziale.
Ebbene, il Comune di Boscoreale, invece, ha deciso di non assumere alcuna iniziativa che riguardasse tributi locali per i debiti del periodo 2000 – 2015.
Se il Comune avesse aderito alla pace fiscale, molti cittadini avrebbero potuto vedere cancellate alcune cartelle esattoriali o avrebbero potuto pagarle con riduzioni dal 30% al 50%. Un vantaggio per chi deve pagare, e non l’ha fatto, un vantaggio per il Comune che altrimenti rischia di non prendere mai quei soldi, visto che sono riferiti al periodo che va dal 1/1/2000 al 31/12/2015.
E’ a tutti ben noto che oggi i Comuni recuperano solo il 10% circa delle cartelle emesse: la gente non paga, non perché non vuole ma perché impossibilita. Aderire alla pace fiscale, avrebbe significato non solo esentare tanti cittadini, ma anche puntare ad incentivare i cittadini a pagare le pendenze ridotte fino al 50% degli importi. E di conseguenza sarebbe aumentata la possibilità di incassare realmente soldi che altrimenti il Comune continuerà a non vedere.
Per tali motivi, restiamo assolutamente basiti dalla totale mancanza di confronto su di un tema così importante, che avrebbe generato ricadute economiche positive di grande rilevanza per i nostri concittadini.
Denunciamo l’assoluta assenza di una seppur minima analisi circa l’impatto che avrebbe potuto produrre l’adesione alla pace fiscale, su quali e quanti fossero i carichi iscritti a ruolo di importo inferiore a mille euro per il periodo 2000-2015 e di una stima economica per gli eventuali stralci, al fine di favorire nella massima trasparenza e collegialità; uno studio del potenziale impatto sulle risultanze degli incassi della riscossione e sulla eventuale riduzione dei residui attivi presenti nel Bilancio dell’Ente, onde poter adottare, nelle condizioni date, la migliore soluzione possibile nell’interesse dei cittadini e delle famiglie di Boscoreale.
A nostro avviso sarebbe stata sicuramente una importante boccata d’ossigeno per i tanti cittadini in difficoltà, in un momento di forte crisi come quello che stiamo attraversando, con lo sgravio dai pagamento delle imposte arretrate dovute. Seguendo l’esempio di molti comuni virtuosi, come quello confinante di Terzigno.
Al Sindaco Di Lauro e alla sua maggioranza, evidentemente le difficoltà economiche dei cittadini non interessano.
Appare indubbio che il non aderire allo stralcio dei debiti è una grande beffa per i nostri concittadini; una pessima notizia per tutti, in un momento difficilissimo per l’economia del territorio, demotivante e forse fatale per molti. Si è persa un’occasione unica, anche per la sopravvivenza di molte famiglie.
Una decisione biasimevole che si pone in antitesi e fa il paio con due recenti provvedimenti dell’amministrazione Di Lauro, (il decreto sindacale n. 15 del 24.07.2023 di nomina del Commissario Straordinario dell’Azienda Speciale “Ambiente Reale” con relativo compenso di € 50.000,00 sino al 31.12.2023 oppure la determina del caposettore ragioneria del 28.07.2023 di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno per nr. 6 istruttori amministrativi con un compenso annuo di € 21.551,88).
Auspicavamo la stessa attenzione e la stessa solerzia per le famiglie di Boscoreale.