“Dal punto di vista culturale il miglior cibo che si può dare ai cittadini si chiama libertà di scelta. Il Ministero della Cultura mette a disposizione oltre 54 mln di euro in luoghi nei quali operano delle persone che hanno la conoscenza, la competenza, il rapporto con il genio del luogo, del territorio, e possono utilizzare queste risorse senza l’intermediazione burocratica dei livelli intermedi”.

Lo ha detto il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, intervenendo al Meeting di Rimini in occasione del dibattito “De-Statalizzare la cultura”.

“Il MiC sta mappando la siccità e il fabbisogno culturale degli enti locali, delle periferie metropolitane e dei borghi che vanno spopolandosi. I fondi stanziati non sono un sussidio, ma un modo per mettere i privati in condizioni di contribuire, in una partnership fra pubblico e privato, che è la chiave per favorire questa libertà di scelta. Lo Stato deve intervenire non in senso banalmente redistributivo, ma deve fare scelte mirate e attivare l’intelligenza della libertà laddove c’è un’esigenza di accesso alla cultura”, ha concluso Giuli.