L’episodio di violenza all’interno del carcere di Avellino, dove due detenuti, padre e figlio, hanno aggredito gli agenti della polizia penitenziaria, ha sollevato gravi preoccupazioni e critiche da parte del sindacato Sappe, tramite il segretario regionale Tiziana Guacci. Il sindacato Sappe ha lamentato l’assenza di miglioramenti concreti nella situazione della casa circondariale di Avellino nonostante i precedenti interventi del Gruppo Operativo Mobile del Corpo e le segnalazioni ripetute del sindacato stesso.
L’incidente più recente, che ha visto coinvolti due detenuti legati da un rapporto familiare, è avvenuto quando i detenuti sono riusciti a raggiungere autonomamente l’area destinata ai colloqui, perpetrando un’aggressione fisica ai danni del personale di polizia penitenziaria presente, colpendoli con pugni al volto.
La gravità di questo episodio di violenza all’interno del carcere evidenzia la precarietà della situazione e solleva domande sulle ragioni e sulle circostanze dietro un comportamento così violento.
La sicurezza degli operatori penitenziari e la gestione dell’ordine all’interno delle strutture detentive risultano aspetti di estrema rilevanza, e quanto accaduto solleva la necessità di adottare misure più efficaci per prevenire simili eventi e garantire un ambiente di lavoro più sicuro per il personale penitenziario.