La Procura di Benevento ha aperto un’indagine sull’incidente avvenuto ieri mattina lungo l’A16 Napoli-Canosa, tra i caselli di Vallata e Lacedonia, in cui un bus con 36 passeggeri a bordo è precipitato in una scarpata dopo aver evitato un tamponamento con cinque auto bloccate sulla carreggiata. Nell’incidente ha perso la vita un giovane ivoriano, alla guida di una delle auto coinvolte, insieme ad altri giovani nordafricani diretti ai mercati della provincia di Napoli. L’autista del bus è stato iscritto nel registro degli indagati e le ipotesi di reato al momento sono omicidio stradale colposo e lesioni plurime.

L’autista del bus, identificato con le iniziali S.G. e originario di Roma, ha evitato l’impatto con le auto bloccate sulla carreggiata, ma il veicolo è precipitato in una scarpata. La Procura di Benevento ha aperto un’indagine per fare chiarezza sulle circostanze dell’incidente. L’iscrizione dell’autista nel registro degli indagati è un atto dovuto per consentire agli inquirenti di effettuare gli accertamenti necessari sulla tratta autostradale coinvolta nell’incidente e sulle auto coinvolte.

Nella giornata dell’incidente, l’autista del bus è sottoposto ad alcol test e drug test, risultando negativo a entrambi. Inoltre, è acquisita la “scatola nera” del bus, un dispositivo che registra dati relativi alla velocità, ai tempi di sosta e ai tempi di percorrenza del veicolo. Queste prove saranno fondamentali per stabilire eventuali infrazioni al limite di velocità e per avere un quadro completo dell’andamento del viaggio del bus, partito da Lecce alle 23 e diretto a Roma.

Tra le auto coinvolte nel tamponamento, una coppia di giovani napoletani di San Giovanni a Teduccio non ha riportato conseguenze gravi. Tuttavia, è emerso che le quattro auto su cui viaggiavano i giovani nordafricani non avevano una copertura assicurativa.