Prosegue da oltre un anno la mobilitazione del Comitato “No all’inceneritore per animali” contro l’apertura del forno crematorio di via Carceri Vecchie, a San Giorgio a Cremano, a ridosso del confine con il quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio. La vicenda è oggi al centro di un ricorso ex art. 700 c.p.c. pendente davanti al Tribunale di Napoli, oltre che di ulteriori accertamenti urbanistici e anche penali.

Il cambio al vertice del Comune e la nuova attenzione istituzionale

Dopo le dimissioni dell’ex sindaco Giorgio Zinno, accusato dal Comitato di non aver tenuto in considerazione l’elevata densità abitativa dell’area, la gestione dell’ente è passata alla commissaria prefettizia Franca Fico. Nei primi mesi del suo mandato, la commissaria ha avviato verifiche sull’impianto richieste da tempo dai cittadini, con particolare riferimento alla classificazione di “industria insalubre di prima classe” attribuita dall’ASL NA3 al forno crematorio per animali.

Nonostante ciò, l’impianto ha iniziato nelle ultime settimane le prime attività di incenerimento. Il Comitato ha quindi rivolto un nuovo appello alla commissaria affinché disponga la sospensione immediata delle operazioni ai sensi dell’art. 216 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie (Regio Decreto n. 1265/1934).

Il sit-in di oggi

Previsto un sit-in davanti alla sede del Comune di San Giorgio a Cremano, promosso dal Comitato e sostenuto da numerosi residenti, preoccupati per gli effetti del forno sulla salute propria e delle famiglie. L’obiettivo è sollecitare un’ulteriore iniziativa dell’Amministrazione, che negli ultimi mesi è percepita come più attenta alle istanze dei cittadini.

La lettera della tredicenne Clara

Durante la manifestazione verrà consegnata alla commissaria la lettera scritta dalla tredicenne Clara, figlia di Iolanda, considerata la “mamma simbolo” della protesta. La famiglia vive nell’abitazione adiacente all’impianto e negli ultimi giorni ha denunciato odori sgradevoli, fumi e rumori prodotti dalle accensioni del forno.

«Vi scrivo perché la mamma dice che ora comandate voi il Comune, dopo che il sindaco di prima se n’è andato», esordisce Clara nella sua lettera. La ragazzina descrive lo stato d’ansia della madre: «Da quando abbiamo saputo che a fianco veniva questo forno, mia mamma è sempre triste, piange sempre e appena sente un rumore ha paura che bruciano gli animali e che noi li respiriamo».

La lettera si chiude con una richiesta accorata: «Signora, io ve lo chiedo per piacere: fate togliere questo forno da vicino alla mia casa. Ho paura che moriremo o dovremo andare via in una tenda, perché lo so che i soldi per un’altra casa in un altro posto non li abbiamo».