L’Irpinia torna a tremare. Dopo la scossa di magnitudo 3.6 registrata alle 14:40 del 24 ottobre con epicentro a Grottolella (Avellino) — avvertita chiaramente in gran parte della Campania, soprattutto a Napoli e provincia — nella notte e nella mattinata di oggi si sono verificate altre tre scosse nello stesso distretto sismico avellinese.

Le scosse registrate

La prima scossa è rilevata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) alle 1:19 con magnitudo 2.1 e ipocentro a 17 chilometri di profondità.
La seconda è arrivata alle 7:32, con magnitudo 2.2 e profondità di 16 chilometri, nella zona di Montefredane.
Una terza scossa, più intensa, si è verificata alle 10:18, con magnitudo 3.1, sempre a circa 16 chilometri di profondità.

Tutti gli eventi sismici si sono concentrati nella stessa area dell’Avellinese, senza provocare danni a persone o cose, ma la scossa di magnitudo 3.1 è stata avvertita nitidamente anche nel Nolano e nel centro di Avellino.

Monitoraggio costante e situazione sotto controllo

L’INGV continua a monitorare costantemente l’area, spiegando che le micro-scosse registrate sono compatibili con una normale attività di assestamento della crosta terrestre dopo l’evento principale del 24 ottobre.

La Protezione Civile regionale, i Centri Operativi Comunali dei territori interessati e la Prefettura di Avellino restano in stato di attenzione preventiva, pronti a intervenire in caso di evoluzioni significative.

Irpinia, territorio ad alta sismicità

L’episodio conferma la vulnerabilità sismica dell’Irpinia, una delle aree a più alto rischio d’Italia. La memoria collettiva resta segnata dal tragico terremoto del 23 novembre 1980, che devastò l’intera regione, causando migliaia di vittime e distruzioni in numerosi comuni del territorio avellinese.