Un altro tragico episodio legato al lavoro sotto il sole cocente scuote la Campania. La Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo sulla morte di un 31enne moldavo, deceduto a San Felice a Cancello, in provincia di Caserta, dopo aver accusato un malore mentre lavorava in un fondo agricolo.
Secondo le prime informazioni raccolte dalla Polizia di Stato, intervenuta sul posto con gli agenti del commissariato di Maddaloni, l’uomo – non regolare sul territorio italiano – avrebbe perso conoscenza a causa delle temperature elevate. Dopo un primo trasferimento al pronto soccorso dell’ospedale di San Felice, è stato trasportato d’urgenza a Caserta, dove purtroppo è deceduto.
Le reazioni sindacali
La vicenda ha suscitato forte indignazione tra i sindacati del settore agricolo. In una nota congiunta, Igor Prata, segretario generale della Flai Cgil Campania e Napoli, e Tammaro Della Corte, segretario generale della Fai Cgil Caserta, hanno sottolineato:
“Questa morte avviene in un contesto ancora troppo fragile. La sicurezza sul lavoro parte da piccoli accorgimenti che potrebbero però salvare centinaia di lavoratori.”
I sindacalisti hanno poi elogiato la recente ordinanza della Regione Campania che, come già avvenuto in passato, sospende i lavori agricoli ed edili durante le ore più calde del giorno nel periodo estivo. Un provvedimento ritenuto fondamentale per la tutela di chi lavora sotto il sole, spesso in condizioni precarie e senza adeguate protezioni.
Sicurezza sul lavoro e caldo estremo: un’emergenza sempre più attuale
La tragedia riporta al centro dell’attenzione il tema della sicurezza nei campi e nei cantieri, aggravato dall’aumento delle temperature estive. Con il cambiamento climatico in corso e l’intensificarsi delle ondate di calore, le misure di prevenzione diventano sempre più urgenti, soprattutto per i lavoratori stagionali e stranieri, spesso impiegati in condizioni irregolari e senza tutele.
L’inchiesta della magistratura dovrà ora accertare eventuali responsabilità o negligenze, anche in relazione alla presenza irregolare del lavoratore e all’eventuale mancanza di misure di protezione adeguate contro i rischi da stress termico.





