L’abbattimento di un edificio abusivo a Pompei, rimasto incompleto per ben ventisei anni, rappresenta un passo significativo nell’applicazione delle normative urbanistiche e nella tutela del territorio. Ieri mattina, le ruspe hanno finalmente demolito la struttura, situata in via Masseria Lepre, in ottemperanza a un ordine di demolizione emesso dal tribunale di Torre Annunziata.

Dettagli dell’Operazione
L’edificio, composto da tre livelli, era rimasto in abbandono e si presentava come uno “scheletro” in cemento armato, privo di tamponature esterne, tramezzature e finiture. Secondo la Procura oplontina, era classificato come un manufatto “allo stato rustico”, ovvero non completato e, quindi, non utilizzabile. L’ordine di demolizione risale al 1998, ma è solo ora che l’immobile è stato rimosso, sottolineando i ritardi che talvolta caratterizzano le procedure legali in materia di edilizia.

Contesto Legale e Ambientale
L’area in cui si trovava l’edificio è sottoposta a un vincolo di notevole interesse pubblico e si trova all’interno della zona rossa, un’area a rischio vulcanico, il che rendeva la presenza di strutture abusive particolarmente preoccupante per la sicurezza e l’integrità del territorio.

Procedura di Demolizione
In un’azione di autodemolizione, il proprietario ha provveduto alla rimozione della struttura senza alcun onere economico per il Comune o per la Cassa Depositi e Prestiti. Questo approccio ha permesso di risparmiare risorse pubbliche, ma evidenzia anche la responsabilità del proprietario nell’assumere l’incombenza della demolizione.