Napoli e i suoi dintorni sono stati scossi per il terzo giorno consecutivo da eventi sismici. Domenica 13 ottobre, alle prime ore del mattino, una nuova scossa di magnitudo 2.6 è stata registrata intorno alle 8:07, con epicentro localizzato a Pozzuoli, una zona ben nota per la sua attività vulcanica e sismica.

Il fenomeno è iniziato venerdì con una scossa di magnitudo 2.3, seguita da un’altra il sabato di magnitudo 2.5. Le continue vibrazioni stanno creando preoccupazione tra i residenti dell’area, che storicamente vive sotto il rischio di bradisismo, una forma di sollevamento e abbassamento del suolo legata all’attività vulcanica della caldera dei Campi Flegrei.

Nonostante l’intensità moderata, le scosse sono chiaramente percepite dalla popolazione locale, suscitando timori per possibili eventi più intensi. Le autorità monitorano costantemente la situazione, mentre l’Osservatorio Vesuviano e la Protezione Civile rassicurano che, al momento, non ci sono segnali di un’imminente eruzione vulcanica, ma la zona rimane sotto stretta osservazione.

Bradisismo: Un Fenomeno Storico nei Campi Flegrei
Le scosse registrate sono connesse al bradisismo, un fenomeno naturale che da secoli caratterizza l’area dei Campi Flegrei. Questo fenomeno provoca periodici movimenti verticali del suolo dovuti alla pressione dei gas e del magma sottostanti. Negli ultimi decenni, l’area ha vissuto episodi di bradisismo particolarmente intensi, come quelli degli anni ’80, quando Pozzuoli finì colpita da importanti sollevamenti del terreno.

Preoccupazione e Monitoraggio Costante
Le scosse continuano a preoccupare i cittadini, soprattutto a causa della costante incertezza legata all’attività vulcanica. Tuttavia, gli esperti sottolineano che eventi sismici di questa portata rientrano nella normale attività della zona. Gli istituti di monitoraggio continuano a sorvegliare attentamente l’area per qualsiasi segnale di cambiamento significativo.