Un’operazione congiunta delle forze dell’ordine ha portato alla luce un caso di smaltimento illecito di reflui zootecnici in un’azienda di allevamento bestiame situata in un’area di circa 11mila metri quadrati. L’azienda è quindi posta sotto sequestro, mentre il titolare, un uomo di 56 anni residente nella zona, è deferito in libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torre Annunziata.
Le Indagini e l’Operazione dei Carabinieri Forestali
L’intervento è condotto dai carabinieri forestali del Nucleo di Roccarainola, con la collaborazione del Nucleo Cites di Napoli e dei carabinieri della stazione di Poggiomarino. Le operazioni sono state coadiuvate dal personale dell’ASL Na3sud. Questo intervento fa parte di un’azione più ampia volta a tutelare il bacino idrografico del fiume Sarno, una zona particolarmente sensibile dal punto di vista ambientale.
Le Accuse e le Implicazioni Ambientali
L’azienda è accusata di aver gestito in modo illecito i reflui zootecnici, scaricandoli direttamente sul suolo e nel sottosuolo senza l’uso di idonee vasche di prefiltraggio. Questa pratica è particolarmente pericolosa poiché può causare l’inquinamento delle falde acquifere, con gravi ripercussioni sull’ecosistema e sulla salute pubblica. L’accusa formulata dai militari è di abbandono e smaltimento illecito di rifiuti, oltre allo scarico di acque reflue senza le necessarie autorizzazioni.
Conseguenze Legali e Ambientali
La gravità della situazione ha portato al sequestro dell’azienda, un’azione necessaria per fermare l’ulteriore contaminazione dell’ambiente circostante. Le autorità stanno ora lavorando per determinare l’estensione dell’inquinamento e adottare le misure necessarie per bonificare l’area. Il titolare dell’azienda, deferito in stato di libertà, potrebbe affrontare pesanti sanzioni e potenzialmente la revoca delle licenze operative, a seconda dell’esito delle indagini.