«Se non fossimo intervenuti probabilmente l’avrebbe ammazzata. Durante l’inseguimento l’uomo aveva detto chiaramente alla donna che se fosse stato fermato da qualche pattuglia le avrebbe fatto fare la fine di Giulia Cecchettin». Con queste parole, Michele Cuccuielli, il comandante dei carabinieri di Padova, ha descritto la drammaticità dell’operazione che ha coinvolto le forze dell’ordine di Padova, Treviso, Vicenza e Trento, culminata con l’arresto di un albanese di 33 anni.
La Cronaca dell’Inseguimento
L’operazione si è svolta dopo un inseguimento lungo 100 chilometri, iniziato a Borgoricco, nel Padovano, e conclusosi a Grigno, in Trentino. Lo stalker, recentemente uscito dal carcere il 1° maggio scorso, ha messo in atto una nuova azione disperata, sequestrando una connazionale di 26 anni e il suo figlio di 5 anni, che la donna stava accompagnando all’asilo.
La Minaccia di Morte
L’uomo ha tenuto in ostaggio la donna, minacciandola di morte con un coltello. La situazione è diventata ancora più critica quando, durante l’inseguimento, l’uomo ha dichiarato alla donna che, se fosse fermato dalla polizia, l’avrebbe uccisa, paragonando il suo destino a quello di Giulia Cecchettin, vittima di un femminicidio che ha scosso profondamente l’opinione pubblica.
L’Intervento dei Carabinieri
L’azione dei carabinieri, coordinata tra le varie province coinvolte, è stata determinante per il salvataggio della donna e del bambino. L’inseguimento ha visto una collaborazione efficace tra le forze dell’ordine di Padova, Treviso, Vicenza e Trento, dimostrando l’importanza della sinergia tra le diverse unità operative in situazioni di emergenza.
Il sequestro si è quindi concluso senza ulteriori violenze grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri, che sono riusciti a bloccare l’uomo e a mettere in salvo la donna e il bambino. L’albanese di 33 anni è arrestato e ora dovrà rispondere delle gravi accuse di sequestro di persona, minaccia aggravata e tentato omicidio.





