La decisione di demolire Palazzo Fienga è presa dal Prefetto di Napoli insieme a diversi altri enti e autorità, tra cui l’Agenzia Nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, l’Agenzia del Demanio di Napoli, la Commissione Straordinaria del Comune di Torre Annunziata, il Sovrintendente ai Beni Archeologici, Belle Arti e Paesaggio dell’area metropolitana di Napoli e il Commissario straordinario per Palazzo Fienga, oltre al referente del Dipartimento per le Politiche di Coesione e per il Sud. Questa decisione è preceduta dalla revoca del vincolo culturale posto sull’immobile da parte della Commissione Regionale per il Patrimonio culturale della Campania, che lo ha reso possibile. L’obiettivo è la realizzazione di un grande parco urbano, un’opportunità di riqualificazione per un’area urbana che attualmente non dispone di spazi verdi significativi.
Entro 30 giorni sarà stipulata una nuova convenzione tra le varie entità coinvolte per regolamentare le fasi, i tempi, l’esecuzione e le tipologie di spesa del progetto. Successivamente si potranno avviare le procedure di gara per la realizzazione dell’opera.
In termini di finanziamenti, il Ministero per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnrr ha manifestato la disponibilità a riassegnare le risorse residue del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020 al fondo per la valorizzazione dei beni confiscati, incluso Palazzo Fienga, e ad integrarle con ulteriori finanziamenti se necessario, garantendo così la copertura completa dei costi del progetto indicati dall’Agenzia del Demanio.





