I nuovi narcos della 219 di Brusciano sfilano davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia e decidono in massa di fare scena muta. Tutti si sono infatti avvalsi della facoltà di non rispondere, preferendo prendere tempo in vista dei prossimi ricorsi al Riesame, quando la palla passerà al collegio difensivo, composto, tra gli altri, dagli avvocati Domenico Dello Iacono e Luigi Poziello. La retata di mercoledì mattina aveva portato all’esecuzione di 35 arresti nelle palazzine della 219. I residenti erano privati delle chiavi dei portoni e dovevano chiedere il permesso ai pusher del clan Rega-Piacente per entrare ed uscire.
I carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna hanno accertato il ruolo verticistico del capopiazza Bruno Piacente (nella foto a sinistra), al quale sarebbe subentrata dopo l’arresto la moglie Tiziana De Donato (nella foto a destra). Alle indagini aveva contribuito anche il pentimento a dir poco eccellente del fratello della narcos. Antonio De Donato il 18 novembre 2014 aveva infatti descritto con dovizia di particolari il funzionamento della piazza di spaccio: «Nelle palazzine in via Borsellino è attiva non solo una piazza di spaccio, ma si vende crack, erba, fumo. Io, mia sorella Tiziana De Donato, mio cognato Bruno Piante e mio fratello Vincenzo De Donato gestivamo una delle piazze di cocaina ed erba. Nel 2008 arrestarono mio cognato e siamo entrati in un periodo di difficoltà».