Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha recentemente annunciato il lancio di una piattaforma dedicata alla presentazione delle istanze legate al “Social bonus”, una misura introdotta dall’articolo 81 del Codice del Terzo settore (CTS), ovvero il Decreto Legislativo n. 117/2017. Questo strumento mira a sostenere progetti di recupero sociale attraverso agevolazioni fiscali e incentivi finanziari, fornendo un supporto significativo a enti non profit e organizzazioni impegnate nell’interesse generale.

La piattaforma rappresenta un passo avanti nel processo di agevolazione, semplificando il percorso per gli istanti interessati. Il “Social bonus” promuove un’azione concreta per il recupero di immobili pubblici inutilizzati e beni mobili e immobili confiscati alla criminalità organizzata, assegnati agli enti del Terzo settore e utilizzati esclusivamente per attività d’interesse generale. L’agevolazione assume la forma di un credito d’imposta, che varia in base alla tipologia di erogazioni effettuate.

Per quanto riguarda le modalità di partecipazione, la finestra di presentazione dei progetti finanziabili attraverso il “Social bonus” si aprirà il 15 settembre. Gli enti interessati devono compilare l’istanza di partecipazione utilizzando il formato disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La modulistica necessaria è stata approvata con Decreto del Direttore Generale del Terzo Settore e della Responsabilità Sociale delle Imprese n. 118 del 7 luglio 2023.

È importante sottolineare che i beneficiari possono presentare le istanze di partecipazione entro tre scadenze annue: il 15 gennaio, il 15 maggio e il 15 settembre. Tali richieste devono essere effettuate attraverso la piattaforma informatica, utilizzando la modulistica approvata con il decreto interdirettoriale sopracitato.

L’agevolazione del “Social bonus” si presenta in due forme, a seconda del soggetto che effettua l’erogazione. Le persone fisiche possono beneficiare di un credito d’imposta pari al 65% delle erogazioni liberali in denaro. D’altra parte, gli enti o le società possono ottenere un credito d’imposta pari al 50% per le erogazioni effettuate in favore degli enti del Terzo settore.

Tuttavia, va notato che le erogazioni soggette al “Social bonus” non sono soggette alle disposizioni dell’articolo 83 né alle agevolazioni fiscali previste da altre leggi. Il credito d’imposta spettante è limitato al 15% del reddito imponibile per persone fisiche e enti non commerciali, e al 5 per mille dei ricavi annui per soggetti titolari di reddito d’impresa. Tale credito è distribuito in tre quote annuali di pari importo.

L’approvazione della modulistica da parte del Ministero del Lavoro, attraverso il decreto interdirettoriale n. 118/2023, costituisce un passo fondamentale per il processo di individuazione dei progetti di recupero idonei al “Social bonus”. Questo passo è in linea con la strategia di attuazione dell’agevolazione, come previsto dai regolamenti sanciti dall’articolo 8 (comma 3) e dall’articolo 10 (comma 2) del decreto interministeriale n. 89/2022.

Per accedere all’applicazione “Social bonus”, è necessario collegarsi al portale Servizi Lavoro, fornendo credenziali SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE (Carta d’Identità Elettronica). Il processo di accesso è riservato a cittadini italiani e aziende italiane con profili associati all’identità digitale.