Tre marittimi e tre comandanti di motonavi, tutti dipendenti di un gruppo armatoriale con sede a Torre del Greco (Napoli), sono raggiunti da un’ordinanza di divieto di esercitare la professione e altre accuse connesse. Queste accuse sono il risultato di un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza di Massa Lubrense, in seguito a sospetti di truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico.
L’indagine, che si inserisce in un quadro più ampio di attività di natura tributaria, ha rivelato presunte frodi nei confronti dell’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale). Secondo quanto emerso, i comandanti di almeno sei motonavi appartenenti a quattro società di navigazione, tutte parte dello stesso gruppo armatoriale, avrebbero attestato falsamente, nei diari di bordo e nelle notifiche di sbarco, l’imbarco e lo sbarco all’estero di marittimi che in realtà non avrebbero mai varcato la soglia delle imbarcazioni durante i periodi specificati.
Le accuse sostengono che questi presunti imbarchi fittizi avrebbero consentito ai soggetti coinvolti di percepire indebitamente somme di denaro, ammontanti a un totale di 120.813,40 euro, sotto forma di indennità di malattia e disoccupazione. Questi benefici sarebbero richiesti e ottenuti in maniera fraudolenta.
L’indagine è supportata da intercettazioni telefoniche e acquisizioni documentali presso le sedi delle società di navigazione coinvolte. Si è scoperto che in alcuni casi i marittimi coinvolti sarebbero controllati dalle forze dell’ordine in Italia nelle stesse date in cui risulterebbero imbarcati all’estero. In altri casi, sono evidenziate irregolarità come l’assenza di timbri d’ingresso negli stati esteri sui passaporti dei marittimi, nonché il mancato rilascio di biglietti aerei necessari per raggiungere i luoghi d’imbarco all’estero.