L’area di via Mastellone, situata nella periferia est di Napoli, ha superato il valore di riferimento per la concentrazione di diossine, in seguito all’incendio scoppiato nei pressi del campo rom il 18 luglio scorso. I risultati del campionamento eseguito dall’ARPA Campania nei giorni 18-19 luglio, utilizzando un campionatore ad alto volume, hanno evidenziato una concentrazione di Pcdd/Pcdf (diossine e furani) pari a 1,65 pg/nm3 I-Teq, che supera il valore di riferimento comunemente utilizzato dalla comunità scientifica, stabilito a 0,15 pg/nm3 I-TEQ e proposto dal Lai-Germania, in termini di tossicità totale equivalente.
Nelle prime ore dopo l’inizio dell’incendio, i tecnici dell’ARPA Campania non hanno riscontrato criticità rilevanti riguardanti gli inquinanti monitorati dalla rete. Tuttavia, nella seconda parte della mattinata, quando l’incendio ha cominciato a spegnersi e la colonna di fumo si è abbassata, si sono verificati aumenti significativi nella concentrazione oraria delle polveri e, dove rilevato, del benzene, soprattutto nelle stazioni che si trovano a Nord-Nord Est rispetto al luogo dell’incendio. Le stazioni di monitoraggio di Napoli via Argine, Volla via Filichito, Pomigliano e Acerra-Scuola Caporale hanno registrato questi aumenti, chiaramente attribuibili all’incendio.
Le diossine sono sostanze tossiche e potenzialmente dannose per la salute umana e l’ambiente. Il superamento del valore di riferimento rappresenta una situazione preoccupante e richiede un’attenta valutazione degli effetti sull’ambiente circostante e sulla popolazione locale.
L’ARPA Campania ha continuato a monitorare gli effetti dell’incendio sulla qualità dell’aria attraverso la rete regionale di monitoraggio, al fine di valutare gli eventuali impatti a lungo termine. È importante monitorare attentamente la situazione e adottare misure adeguate per mitigare gli effetti dell’inquinamento atmosferico e proteggere la salute delle persone che vivono nell’area interessata.