La morte di Nicola Liguori, il giovane di Frattamaggiore dato alle fiamme lo scorso giugno, ha scosso l’opinione pubblica e riacceso l’attenzione sul caso, portando a una modifica delle accuse nei confronti di Pasquale Pezzella, l’uomo accusato dell’aggressione. Il decesso è arrivato dopo mesi di sofferenza e di cure in ospedale. Il giovane era finito colpito da un attacco brutale, quando un uomo lo aveva aggredito alle spalle e gli aveva gettato addosso del liquido infiammabile, appiccando il fuoco. Le sue condizioni erano subito apparse disperate e da allora era rimasto in coma farmacologico. Liguori era in strada a Frattamaggiore impegnato in una videochiamata con la fidanzata.

Il caso aveva immediatamente scatenato l’indignazione e la solidarietà della comunità locale e nazionale. L’arresto di Pasquale Pezzella aveva portato ad una prima accusa di tentato omicidio, ma ora con il decesso di Liguori, le accuse sono modificate in omicidio.

Il fratello della vittima aveva riferito che Liguori, prima di perdere conoscenza, aveva fatto il nome di Pasquale come l’aggressore, affermando che l’aggressione era riconducibile al furto di uno scooter di cui Pezzella avrebbe ritenuto responsabile Liguori. Tuttavia, l’indagato ha sempre negato le accuse e ha dichiarato la sua totale estraneità ai fatti.