Beni per oltre 2,5 milioni di euro dell’ex consigliere regionale della Campania Nicola Ferraro sono acquisiti definitivamente dallo Stato. La polizia e la Guardia di Finanza di Caserta, in esecuzione di un apposito decreto della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, emesso su proposta del Questore di Caserta, hanno sottoposto a confisca definitiva, in Campania e nel Lazio, immobili, partecipazioni societarie, rapporti finanziari e bancari, nonché indennità e somme derivanti dal vitalizio consiliare a Ferraro, imprenditore un tempo attivo nel settore dei rifiuti, condannato dalla Corte di Appello di Napoli per concorso esterno in associazione mafiosa, con sentenza passata in giudicato.
Un’indagine congiunta ha ricostruito gli asset patrimoniali e finanziari nella disponibilità diretta e indiretta (anche tramite i suoi familiari) dell’ex uomo politico, acquisiti con i proventi derivanti dalle attività illecite. La sentenza lo indica come colluso con i reggenti delle fazioni Schiavone e Bidognetti dei Casalesi, almeno dal 2000 in poi e comunque già prima della sua elezione al consiglio regionale della Regione Campania (avvenuta nel 2005).
Dai Casalesi, Nicola Ferraro ha ricevuto un appoggio determinante per la sua stessa affermazione imprenditoriale e un decisivo sostegno elettorale, mettendo a disposizione del clan la sua attività di imprenditore e la sua influenza politica, facendo anche da intermediario tra gli amministratori degli enti locali e le organizzazioni criminali di riferimento, per drenare a favore di queste ultime appalti e contributi pubblici, riuscendo quasi a monopolizzare il redditizio settore economico della raccolta e smaltimento dei rifiuti, anche oltre i confini del territorio casertano. A mettere sulle sue tracce gli inquirenti, diversi pentiti.





