Un episodio che sta sollevando polemiche e preoccupazione in tre licei di Avellino: striscioni contro l’antifascismo sono comparsi all’interno degli istituti Mancini, Imbriani e Colletta. Gli striscioni, con la scritta “Antifascismo uguale mafia”, sono stati esposti e i studenti delle tre scuole si sono fatti fotografare con questi messaggi in aula.
La reazione delle autorità
L’episodio ha immediatamente attirato l’attenzione delle forze dell’ordine. La Digos di Avellino ha avviato un’indagine per risalire alla matrice del gesto, cercando di capire chi siano gli autori e se dietro questa provocazione ci sia un’organizzazione o una coordinazione a livello più ampio. Al momento, sembra che il gesto possa essere il risultato di una iniziativa nazionale organizzata da un’associazione politica, che avrebbe coinvolto anche altri studenti in diverse città.
Un atto che solleva interrogativi
L’iniziativa ha suscitato reazioni contrastanti. Da una parte, c’è chi sostiene che si tratti di una forma di espressione politica che dovrebbe essere tutelata, mentre dall’altra c’è chi la considera un attacco diretto ai principi democratici e alla memoria storica dell’Italia, dove l’antifascismo è ancora oggi un valore fondante della Costituzione. Il gesto sta alimentando il dibattito sull’uso degli spazi pubblici e scolastici come luoghi di espressione politica, ma anche sulla responsabilità degli istituti scolastici nel garantire un ambiente rispettoso delle leggi e dei principi democratici.
Indagini in corso
Le indagini della Digos si concentrano ora su vari aspetti, dalla vera natura dell’associazione politica dietro questa iniziativa, agli autori materiali degli striscioni. Le scuole coinvolte stanno collaborando con le forze dell’ordine per identificare gli studenti responsabili e valutare eventuali provvedimenti disciplinari. Questo episodio potrebbe portare a una riflessione più ampia sul ruolo della scuola nella formazione civica e nell’insegnamento dei valori democratici.