I carabinieri della compagnia di Battipaglia hanno eseguito un’operazione mirata a contrastare la criminalità organizzata indiana nella zona, con l’esecuzione di misure cautelari emesse dal gip del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica locale. Sette individui di nazionalità indiana, tutti incensurati, sono stati destinatari di misure cautelari degli arresti domiciliari, con l’applicazione del controllo a distanza mediante braccialetto elettronico.

I reati contestati sono gravi e diversificati, includendo tentata estorsione, atti persecutori, rapina, violenza privata, lesioni personali aggravate e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Gli indagati sono accusati di aver preso di mira un giovane imprenditore indiano, proprietario di vari saloni di barbiere a Battipaglia e in altre città italiane. Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero avvicinato più volte l’imprenditore minacciandolo e chiedendogli denaro in cambio di “protezione” per il suo negozio a Battipaglia.

La vittima avrebbe rifiutato le richieste estorsive perpetrate dal settembre 2022 fino al febbraio 2024, subendo in risposta condotte minatorie, vessatorie e anche violente, che l’avrebbero costretto a modificare le proprie abitudini di vita per motivi di sicurezza.

In aggiunta alle accuse di tentata estorsione, gli indagati sono anche ritenuti gravemente indiziati di altri crimini, tra cui rapina aggravata, violenza privata e lesioni personali aggravate. In due casi specifici, uno dei quali avvenuto il 4 maggio e l’altro il 4 dicembre 2023, gli indagati avrebbero compiuto atti violenti nei confronti di altri due connazionali dell’imprenditore. Episodi, uno dei quali ha visto il rapimento di uno zaino e l’altro un’aggressione con una spranga di ferro, alcuni degli indagati sono stati trovati in possesso di armi quali mazze di ferro, bastoni in legno e tirapugni in acciaio.

Le indagini hanno evidenziato che gli indagati hanno perseguìto le loro vittime e le persone a loro vicine, cercando di isolare e intimidire ulteriormente l’imprenditore e i suoi conoscenti, minacciando anche conseguenze per i familiari delle vittime residenti in India.