Nel pomeriggio di ieri, un’operazione congiunta del commissariato di Secondigliano e del Compartimento della polizia Stradale per la Campania e Basilicata ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale dedita al riciclaggio di auto rubate. L’azione si è svolta all’interno di un’area industriale nel comune di Casoria, dove due capannoni fungevano da centro nevralgico per le attività illegali. Il controllo è avviato quando gli agenti hanno notato un’auto parcheggiata all’ingresso del complesso, priva di targhe e parzialmente occultata. La successiva verifica ha rivelato che si trattava di un veicolo rubato. Gli agenti, sospettando un’attività più estesa, hanno esplorato ulteriormente l’area, scoprendo un intricato schema di riciclaggio di autoveicoli.

All’interno del primo capannone, destinato ad officina, è sorpreso un individuo mentre maneggiava una smerigliatrice su una parte di automobile. Numerose parti di auto di varie marche e modelli, già smembrate, sono rinvenute sul luogo. Gli investigatori hanno poi esteso il controllo al secondo capannone, adibito a deposito, dove hanno scoperto ulteriori parti di veicoli già catalogate, telai con numeri identificativi limati per impedirne l’identificazione e un disturbatore di frequenze, noto come “Jammer”, che ostacolava la localizzazione dei sistemi GPS delle auto rubate. Nel medesimo edificio, altre tre persone sono state colte in flagranza mentre caricavano parti di autoveicoli su un furgone.

Complessivamente, cinque individui di età compresa tra i 42 e i 62 anni, tutti residenti a Napoli e con precedenti di polizia, sono finiti arrestati con l’accusa di riciclaggio in concorso. L’ammontare di denaro contante, pari a 5.070 euro, rinvenuto in possesso di uno dei coinvolti, suggerisce la natura organizzata e lucrativa dell’attività criminale.

L’operazione della Polizia ha permesso di interrompere un circuito di riciclaggio che danneggiava non solo i legittimi proprietari delle auto rubate ma contribuiva anche al perpetuarsi del crimine organizzato.