La Commissione Istruzione, Ricerca e Cultura del Senato ha dato il via libera al disegno di legge governativo che propone una significativa riforma dell’istruzione tecnico-professionale, introducendo un nuovo modello 4+2. Questo cambiamento prevede una riduzione del ciclo scolastico degli istituti professionali da 5 a 4 anni, seguiti da ulteriori 2 anni presso gli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha sottolineato l’ambizione e l’importanza di questa riforma, evidenziando il forte sostegno da parte del governo. L’obiettivo principale è creare una filiera educativa tecnica e professionale di alto livello, garantendo un equilibrio tra le discipline di base e quelle laboratoriali e professionalizzanti.
“Questa riforma è molto attesa sia dalle scuole che dal mondo produttivo, e rappresenta un pilastro su cui il nostro governo ha grande fiducia,” ha affermato il Ministro Valditara. La riforma mira a rafforzare il legame tra il sistema scolastico e il tessuto industriale, incoraggiando una maggiore interazione tra scuola e impresa. Inoltre, si punta ad incentivare l’internazionalizzazione e la ricerca, elementi cruciali per preparare gli studenti alle sfide globali del futuro.
La proposta ha ricevuto consensi anche dalla sottosegretaria all’Istruzione, Paola Frassinetti, che ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa nel processo di riqualificazione degli istituti tecnici e professionali.
Il cuore di questa riforma si focalizza sull’ottimizzazione della formazione, puntando a fornire agli studenti un percorso più incisivo e focalizzato sulle competenze richieste dal mercato del lavoro contemporaneo. La riduzione di un anno nel ciclo degli istituti professionali sarà integrata con due anni presso gli ITS, offrendo una formazione più specializzata e pratica, direttamente collegata alle esigenze e alle richieste delle industrie.
La visione è quella di creare una filiera educativa più solida, che non solo prepari gli studenti all’ingresso nel mondo del lavoro, ma li renda in grado di adattarsi e contribuire attivamente all’evoluzione e all’innovazione di settori sempre più dinamici e tecnologici.
Il disegno di legge, una volta approvato in aula dopo la Legge di bilancio, potrebbe rappresentare un passo significativo nel rinnovamento del sistema educativo italiano, rafforzando la collaborazione tra istruzione e industria e preparando gli studenti a un futuro professionale più promettente e competitivo.