Il 2024 porta con sé alcune modifiche rilevanti per l’assegno unico e le prestazioni correlate, soprattutto in relazione alla revisione dell’Isee e alle implicazioni delle normative dell’Unione Europea. Una delle principali novità riguarda l’esclusione dal calcolo dell’Isee dei titoli di Stato italiani, inclusi i Btp e i buoni postali, fino a un massimo di 50.000 euro. Questo cambiamento avrà un impatto diretto sulla valutazione dell’indicatore economico delle famiglie e, di conseguenza, sulle prestazioni e gli aiuti erogati.

In termini pratici, l’Isee viene utilizzato come parametro per stabilire l’accesso a diverse forme di supporto, come aiuti alla formazione e al lavoro, borse di studio universitarie, bonus per asili nido e altre agevolazioni. Inoltre, è uno dei fattori determinanti per la definizione dell’assegno unico.

L’esclusione dei titoli di Stato dal calcolo dell’Isee potrebbe aumentare le prestazioni per coloro che detengono questi titoli. In pratica, a parità di altri redditi rispetto al passato, l’Isee complessivo della famiglia potrebbe diminuire, riducendo la componente patrimoniale e aumentando così il contributo richiesto per determinate prestazioni.

Tuttavia, gli effetti diretti saranno più evidenti sull’assegno unico rispetto ad altre prestazioni. Gli importi dell’assegno variano in base agli scaglioni Isee e alle specificità del nucleo familiare, come l’età dei figli a carico e altri fattori.

Per esempio, gli importi dell’assegno variano in base agli scaglioni Isee, dove si associano determinati importi a specifici intervalli di Isee. Pertanto, l’esclusione dei Btp e dei titoli di Stato dal calcolo potrebbe influenzare direttamente l’ammontare dell’assegno unico per le famiglie coinvolte, soprattutto per quelle in determinati intervalli di Isee.