Pasquale Scotti, il superlatitante della Nuova Camorra Organizzata catturato oggi a Recife, nel nord est del Brasile, è stato preso in una panetteria. Addosso aveva documenti intestati a Francisco De Castro Visconti, nato 1959, e con questa falsa identità si era stabilito nel paese sudamericano dove aveva sposato una donna del posto che gli ha dato due figli.

Secondo quanto riferito in conferenza stampa dagli inquirenti, Scotti avrebbe detto ai poliziotti: «Pasquale Scotti è morto nel 1986». Il latitante svolgeva delle attività nel settore della ristorazione e, secondo quanto risulta agli investigatori, aveva reciso i suoi rapporti con la criminalità (tra l’altro la sua organizzazione camorristica, la Nuova Camorra Organizzata, è stata sgominata nel corso degli anni da numerosi arresti).

I particolari dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa a cui hanno preso parte il procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, il questore Guido Marino, il dirigente dello Sco, Renato Cortese, il capo della Squadra Mobile di Napoli, Fausto Lamparelli, e il suo vice, Lucio Vasaturo.