Parte da Anacapri la storia di Christian Durso, un giovane con disabilità motoria grave che ha trasformato la propria determinazione in una battaglia di portata nazionale per il diritto allo studio. Impossibilitato a muoversi dalla sua abitazione e quindi a frequentare l’università in presenza, Christian ha da sempre il sogno di studiare il diritto e, dopo molti ostacoli, è riuscito a far valere il proprio diritto ad accedere agli esami da remoto.
L’inizio della battaglia
Nel gennaio 2023 Christian ha scritto alle università di Napoli e Salerno chiedendo di poter seguire le lezioni e sostenere gli esami da remoto, ma le risposte sono state negative, costringendolo a rinunciare temporaneamente all’iscrizione. La sua storia è stata raccolta dall’Associazione Luca Coscioni, che ha dato risonanza al caso fino a farlo diventare un tema politico.
Su segnalazione dell’Associazione, il senatore Ivan Scalfarotto ha presentato un’interrogazione parlamentare perché il Governo garantisse la didattica e gli esami a distanza almeno per le persone con disabilità grave.
Il decreto che apre una porta
Grazie alla pressione politica e all’impegno associativo, nel dicembre 2024 il Ministero dell’Università, guidato da Anna Maria Bernini, ha approvato il Decreto n. 1835 (del 6 dicembre 2024), che include tra le deroghe per l’istruzione universitaria la possibilità di sostenere gli esami da remoto per studenti con disabilità certificata.
Il percorso universitario di Christian
Con il quadro normativo finalmente favorevole, Christian ha iniziato gli studi in un ateneo telematico privato, ma ha presto scoperto che lì non era disponibile la laurea in Giurisprudenza. Nel 2025 ha quindi deciso di iscriversi a una università pubblica, la Sapienza di Roma, presentando la documentazione medica e amministrativa necessaria.
La facoltà di Giurisprudenza della Sapienza ha approvato la sua richiesta: è stato il primo studente dell’ateneo ad ottenere formalmente il diritto di sostenere tutti gli esami da remoto grazie a una delibera ufficiale del corso di studi.
Le parole di chi ha lottato
Christian Durso commenta così la sua conquista:
“Sulla strada tracciata insieme all’Associazione Luca Coscioni e all’onorevole Scalfarotto oggi posso studiare Giurisprudenza da casa. Aver intrapreso il mio percorso da giurista ha già dato i suoi frutti per i diritti di tutti.”
Secondo Rocco Berardo, dell’Associazione Luca Coscioni:
“Durante il periodo del COVID avevo già sottolineato come molte innovazioni digitali fossero state conquistate a fatica ma successivamente dimenticate. La partecipazione digitale all’università, come accomodamento ragionevole, può ridare a molti il diritto allo studio. La tenacia di Christian dimostra che un impegno personale può diventare una conquista collettiva, trasformando una discriminazione in opportunità.”





