Da quasi vent’anni circola in rete un luogo oscuro che oggi è al centro di un’inchiesta giudiziaria: si chiama Phica.net, un forum online attivo dal 2005 con oltre 700 mila iscritti. Al suo interno compaiono immagini sottratte dai social network, vite private violate e migliaia di commenti offensivi, spesso sessisti e violenti, lasciati da utenti anonimi.

Vittime illustri e donne comuni

Le vittime non sono soltanto influencer, attrici o giovani ragazze: nel mirino sono finite anche figure istituzionali di primo piano. Tra queste la premier Giorgia Meloni, la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, l’eurodeputata Alessandra Moretti, l’ex sottosegretaria al Mise Alessia Morani, la capogruppo Pd al consiglio comunale di Latina Valeria Campagna e la deputata dem Lia Quartapelle.
Il materiale pubblicato riguarda perfino personalità storiche come Nilde Iotti, già presidente della Camera, e Franca Falcucci, ex ministro dell’Istruzione.

Indagini e petizioni

Sulla vicenda stanno indagando le procure di Taranto e Latina, supportate dalla Polizia Postale. L’accusa riguarda la diffusione non autorizzata di foto e video, in molti casi manipolati. Nel frattempo, una petizione online per chiedere la chiusura immediata del forum ha superato le 90 mila firme, segno della crescente mobilitazione civile.

Dalle origini al presente

Le radici di questa deriva si trovano nel gruppo Facebook “Mia Moglie”, dove già anni fa venivano condivise foto intime senza consenso da parte di mariti, fidanzati e conoscenti. Dopo le prime denunce, molti utenti si sono spostati su forum segreti e canali Telegram privati. Rispetto a questi, Phica.net si distingue per un’organizzazione sistematica: le donne sono catalogate per città, età e contesto, come se fossero schede di un archivio.

Le testimonianze

Tra i messaggi più recenti sul forum emergono il timore e l’ansia degli stessi frequentatori: «Siamo finiti, ora ci scoprono» o «Come faccio a cancellare il materiale che mi riguarda?».
Intanto, numerose parlamentari hanno denunciato pubblicamente la violazione subita.

Alessandra Moretti: «Ho sporto denuncia penale. Sono stati manipolati perfino spezzoni delle trasmissioni televisive a cui ho partecipato. Questi siti vanno chiusi».

Alessia Morani: «È l’ennesima dimostrazione di maschi che agiscono in branco. Non possiamo più tacere».

Valeria Campagna: «Schifata, arrabbiata, delusa. Questa vicenda riguarda tutte noi».

La denuncia che ha fatto esplodere il caso è quella dell’attrice Anna Madaro, 35 anni, che ha scoperto sul sito una pagina a lei dedicata, attiva da tre anni e piena di commenti minacciosi: «Ho letto di persone che volevano hackerare le telecamere di casa mia o addirittura scavalcare il cancello. Ho avuto paura».

L’aspetto legale

L’avvocata Elisabetta Aldrovrandi chiarisce i profili giuridici:

commenti lesivi della reputazione configurano diffamazione aggravata, perseguibile penalmente;

foto scattate in luoghi privati senza consenso violano la privacy;

accessi a telecamere o dispositivi costituiscono intrusione informatica.

Fondamentale, sottolinea, è raccogliere prove come screenshot e rivolgersi subito alla Polizia Postale. Più difficile invece è chiamare in causa i gestori della piattaforma, che non sempre possono essere ritenuti responsabili dei contenuti caricati dagli utenti. Da qui l’idea di un “Daspo digitale”, sanzione mirata per chi utilizza il web come strumento di violenza.

La risposta del forum

L’amministratore di Phica.net, rimasto anonimo, si difende minimizzando: «Siamo dispiaciuti per l’uso improprio della piattaforma. Abbiamo consigliato alle ragazze di denunciare alla Polizia Postale. Chi diffama deve assumersi le proprie responsabilità».