Un nuovo incendio ha devastato l’area di Calabricito, in provincia di Napoli, dove sorge una maxi discarica di rifiuti tossici abbandonata da oltre trent’anni. Dopo il rogo dei giorni scorsi a Candelara, è scoppiato un nuovo incendio di rifiuti speciali, le cui fiamme sono penetrate nella vecchia discarica mai bonificata, sprigionando nell’aria esalazioni tossiche di plastica e sostanze nocive.

Discarica di Calabricito: tra proclami e immobilismo
Il sito di Calabricito, definito “di interesse nazionale” sin dagli anni ’90, è in attesa di bonifica ambientale da tre decenni. Nonostante gli annunci pubblici e le dichiarazioni di intenti, la situazione è rimasta ferma. I roghi hanno colpito una zona piena di rifiuti urbani e speciali altamente pericolosi, provenienti in gran parte dal dismesso impianto Montefibre di Acerra.

Le fiamme, alimentate dal vento, hanno prima bruciato gli arbusti e i rifiuti abbandonati all’esterno, per poi diffondersi all’interno della discarica. Le esalazioni di sostanze plastiche e chimiche hanno invaso l’aria, sollevando nuovamente l’allarme sanitario e ambientale tra i cittadini.

Intervento delle autorità e polemiche politiche
Sul posto sono intervenute una pattuglia della polizia locale e un mezzo della protezione civile comunale, adibito ai servizi antincendio. Ma l’estensione delle fiamme, all’interno di un sito ricco di materiali infiammabili e pericolosi, ha reso difficile contenere il rogo.

Le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il consigliere comunale di opposizione Andrea Piatto ha accusato l’amministrazione attuale:

«Sono passati tre anni dall’insediamento, ma il problema è ancora irrisolto. Solo passerelle, convegni e propaganda.»

Anche il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli e Rosario Visone di Europa Verde hanno sottolineato come il sito di Calabricito fosse tra i primi inseriti nel piano delle bonifiche del commissario Giuseppe Vadalà, con lavori considerati “prossimi all’avvio”. Tuttavia, l’area è ancora formalmente di proprietà privata, condizione che blocca qualsiasi intervento pubblico prima della confisca definitiva da parte del Comune.