Proseguono le indagini sul brutale femminicidio di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa lo scorso giugno. La Procura di Napoli Nord, che coordina l’inchiesta, ha disposto una nuova serie di accertamenti tecnico-scientifici per fare piena luce sulla dinamica dell’omicidio e consolidare il quadro probatorio a carico di Alessio Tucci, ex fidanzato della vittima e reo confesso, attualmente detenuto.

Esami affidati ai RIS: sotto analisi il sasso insanguinato
Il principale oggetto degli approfondimenti è un frammento di cemento sporco di sangue, ritenuto l’arma del delitto con cui il 18enne avrebbe colpito mortalmente Martina. Il reperto è rinvenuto durante il primo sopralluogo sul luogo del crimine, insieme agli occhiali della ragazza.

A occuparsi delle analisi sarà il Reparto Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri, incaricato di verificare la presenza di tracce ematiche e compatibilità biologica. Gli accertamenti sono in programma per il 26 giugno, presso i laboratori di Roma.

Altri reperti sotto esame: capelli e scarpe sequestrate
Nel medesimo contesto, saranno analizzati anche altri elementi di potenziale rilevanza investigativa. In particolare, saranno esaminati alcuni peli o capelli ritrovati tra l’indice e il pollice della mano sinistra di Martina, nonché un paio di sneakers sequestrate ad Alessio Tucci subito dopo il fermo.

L’obiettivo è ricostruire con la massima precisione la dinamica dell’aggressione e confermare, anche dal punto di vista scientifico, le responsabilità già ammesse dall’indagato.