Arrivano segnali di speranza dall’Ospedale del Mare di Napoli: Thabet Suliman, il 23enne unico sopravvissuto alla tragedia della funivia del Faito avvenuta lo scorso 17 aprile, è sveglio e collaborante.

Il giovane, ancora ricoverato in terapia intensiva, ha potuto scambiare alcune parole con il fratello, medico, che si trova ospite presso il Residence Ospedale del Mare.

I miglioramenti clinici
Secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’ASL Napoli 1 Centro, i parametri respiratori di Thabet, dopo la sospensione della sedazione, sono in netto miglioramento. Tuttavia, permangono alcune criticità a livello renale:

“Permangono ancora i parametri renali in riserbo per una diuresi insufficiente”, hanno fatto sapere i medici.

La prognosi resta riservata e il giovane rimarrà sotto stretto monitoraggio in terapia intensiva almeno per le prossime 48 ore.

Il dramma del 17 aprile
Thabet Suliman era a bordo della cabina precipitata, un incidente che ha causato la morte della sorella Janan Suliman, 25 anni, dei coniugi britannici Elaine Margaret e Derek Winn, rispettivamente 58 e 65 anni, e di Carmine Parlato, il macchinista di 59 anni.

Una luce in fondo al tunnel
Il miglioramento delle condizioni di Thabet rappresenta un segnale di speranza in mezzo a una tragedia che ha scosso profondamente tutta la comunità campana. Il giovane, unico testimone sopravvissuto, potrebbe fornire importanti elementi per ricostruire quanto accaduto sulla funivia ora sotto sequestro, mentre proseguono le indagini coordinate dalla Procura di Torre Annunziata.