La camorra, per proteggersi dalle intercettazioni, utilizzava cellulari russi dotati di sistemi di sicurezza avanzati, paragonabili a quelli di livello militare. Questa informazione è emersa dagli atti dell’ordinanza eseguita ieri dalla Squadra Mobile di Napoli, che ha notificato l’arresto a otto presunti membri dei clan Licciardi e Sautto-Ciccarelli, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA).
Secondo quanto riportato dal collaboratore di giustizia Vincenzo Iuorio, ex affiliato al clan Licciardi e già coinvolto nel gruppo “Don Guanella” di Antonio Bruno, gli affiliati utilizzavano telefoni di marca Aquarius, progettati appositamente per garantire la privacy. “Noi avevamo i telefoni criptati”, ha dichiarato Iuorio durante l’interrogatorio, aggiungendo che i dispositivi erano utilizzati solo per l’invio di messaggi.
Iuorio ha spiegato che questi telefoni erano particolarmente sicuri, dotati di un sistema operativo non convenzionale, che impediva l’accesso alle forze dell’ordine anche in caso di sequestro, a meno che non fosse fornito il codice di accesso. “Anche se sequestrati, senza il codice non potevano essere consultati, e i tentativi di accesso li rendevano inutilizzabili”, ha sottolineato.
Inoltre, Iuorio ha rivelato che, durante le comunicazioni, gli affiliati usavano alias per nascondere le loro identità. Ad esempio, Gennaro Sautto, un importante esponente del clan Sautto-Ciccarelli, era conosciuto con il soprannome di “Messi” all’interno delle conversazioni criptate.