A partire dal 1° aprile 2025, entra in vigore un contributo straordinario di 200 euro destinato a sostenere le famiglie italiane nel pagamento delle bollette energetiche. La misura, prevista dall’ultimo decreto Bollette, è stata introdotta per far fronte al persistente disagio economico di una parte significativa della popolazione, in particolare alla luce dell’aumento dei costi della vita e dell’energia.

Un ampliamento della platea: chi ha diritto al bonus
Secondo quanto riportato da SkyTg24, il contributo sarà erogato a favore dei nuclei familiari con un ISEE inferiore a 25.000 euro. Si tratta di un ampliamento significativo rispetto al bonus sociale energia, attualmente riconosciuto solo a chi ha un ISEE inferiore a 9.530 euro.

In questo contesto, i beneficiari già in possesso del bonus sociale riceveranno automaticamente il contributo straordinario, in tempi più rapidi. Al contrario, coloro che non sono ancora inclusi nel sistema di agevolazioni dovranno presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per il calcolo dell’ISEE e attendere le verifiche da parte dell’INPS e delle autorità competenti.

Tariffe in calo per i clienti vulnerabili, ma la spesa annuale resta alta
Parallelamente all’introduzione del nuovo contributo, vi è una riduzione delle tariffe elettriche per i clienti vulnerabili che rientrano nel regime di maggior tutela. L’ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) ha annunciato che nel secondo trimestre del 2025 la bolletta elettrica diminuirà del 2,4%, grazie alla contrazione dei prezzi internazionali del gas naturale.

Tuttavia, nonostante questa flessione momentanea, l’ARERA segnala che la spesa annua complessiva per l’utente tipo vulnerabile è aumentata dell’8,7% rispetto all’anno precedente. Questo dato conferma che, pur in presenza di misure correttive e sostegni pubblici, il peso delle utenze domestiche continua a gravare sui bilanci familiari.

Povertà in aumento: un contesto economico da monitorare
Nonostante gli sforzi governativi, il quadro sociale resta complesso. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’ISTAT, nel 2024 la percentuale di popolazione a rischio povertà o esclusione sociale è salita dal 22,8% al 23,1%. Parallelamente, il reddito medio delle famiglie italiane, pur mostrando un incremento nominale, ha registrato una diminuzione in termini reali a causa dell’inflazione persistente.

Questi dati evidenziano come le misure una tantum, pur essendo utili, non siano sufficienti da sole a invertire una tendenza strutturale che vede crescere le disuguaglianze economiche.

Cresce l’attenzione al risparmio e alla concorrenza
In risposta al contesto economico sfavorevole, gli italiani mostrano una maggiore attenzione alla spesa energetica. Si rileva infatti un aumento significativo del numero di cambi di fornitore nel mercato dell’elettricità e del gas, indice di un comportamento sempre più attento alla ricerca di offerte più convenienti.