Un nuovo episodio di violenza scuote il sistema penitenziario campano. Un detenuto extracomunitario con problemi psichiatrici ha aggredito tre agenti della Polizia Penitenziaria nel carcere di Benevento, causando lesioni significative a due di loro, che hanno richiesto cure ospedaliere. La denuncia arriva dal Consipe (Sindacato di Polizia Penitenziaria), che sottolinea la gravità della situazione all’interno degli istituti penitenziari della regione.

I dettagli dell’aggressione
L’incidente si è verificato quando il detenuto, in preda a una crisi, ha distrutto l’arredo della sua cella prima di aggredire fisicamente gli agenti intervenuti per riportare l’ordine. Uno degli agenti è stato morso dal detenuto, mentre gli altri due hanno riportato lesioni che hanno richiesto l’intervento del pronto soccorso. Le prognosi sono di 10 giorni e 20 giorni per i feriti più gravi.

La denuncia del sindacato
Le organizzazioni sindacali hanno reagito duramente all’episodio, evidenziando i problemi cronici che affliggono il sistema penitenziario campano. Secondo Tommaso De Lia e Pina Razzano del Consipe Campania, “gli eventi critici nel carcere di Benevento sono all’ordine del giorno”. La carenza di personale e strumenti adeguati rende la gestione della sicurezza “un’utopia”, nonostante gli sforzi messi in campo dalla direzione del carcere.

Il vicepresidente del Consipe, Luigi Castaldo, e il dirigente sindacale Vincenzo Santoriello hanno aggiunto che le difficoltà operative non solo mettono a rischio gli agenti, ma rischiano di trasformare le vittime in bersagli di critiche mediatiche:

«Garantire il mandato istituzionale nel sistema penitenziario attuale è un’impresa miracolosa. Basta un attimo e, oltre al danno, gli agenti rischiano anche di subire la beffa, diventando vittime di giudizi strumentalizzati.»

Le parole del Sappe
Anche Donato Capece, sindacalista del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), ha espresso solidarietà ai colleghi coinvolti e sottolineato le criticità strutturali del sistema:

«La tensione nelle carceri regionali è palpabile ogni istante. È inaccettabile che a pagare lo scotto siano i servitori dello Stato, vittime di gesti vili all’interno di istituzioni preposte alla risocializzazione.»

Capece ha inoltre richiamato l’attenzione sul carattere sistemico di questi episodi, che “dimostrano la necessità di interventi urgenti per migliorare le condizioni di sicurezza” negli istituti penitenziari campani.