Un’aggregazione di Tir-lumaca e manifestazioni di protesta sono state annunciate da Trasportounito per richiamare l’attenzione del Governo sui gravi problemi che affliggono il settore dell’autotrasporto italiano. L’iniziativa, decisa durante un’assemblea tenutasi a Napoli, mira a sensibilizzare le istituzioni, in particolare il Ministero dei Trasporti, accusato di non aver dedicato sufficiente attenzione alle difficoltà del comparto.
I problemi dell’autotrasporto italiano
Secondo Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, il settore vive una crisi profonda, caratterizzata da:
Costi operativi in aumento, dovuti al caro carburanti e ai rincari di pedaggi autostradali.
Mancanza di politiche strutturali, capaci di supportare le imprese del settore, molte delle quali sono piccole e medie aziende schiacciate dalla concorrenza internazionale.
Inadeguatezza infrastrutturale, con strade e reti logistiche spesso non all’altezza delle esigenze degli operatori.
Inefficienza burocratica, che ostacola la gestione quotidiana delle attività.
La protesta: una manifestazione tangibile
La decisione di adottare forme di protesta visibili, come le manifestazioni di Tir-lumaca, nasce dalla percezione di un’inerzia istituzionale che aggrava ulteriormente la situazione. Questa modalità di protesta prevede l’occupazione delle strade da parte di colonne di Tir che viaggiano a velocità ridotta, causando rallentamenti e disagi, con l’obiettivo di attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e delle autorità.
Le richieste al Governo
Trasportounito rivolge un appello al Ministro dei Trasporti affinché vengano intraprese azioni concrete e immediate per:
Ridurre i costi operativi, attraverso sgravi fiscali e incentivi specifici per gli autotrasportatori.
Potenziamento delle infrastrutture, garantendo una rete stradale più sicura e funzionale.
Snellire la burocrazia, semplificando le procedure e riducendo i tempi necessari per ottenere permessi e licenze.
Riconoscimento delle specificità del settore, tutelando maggiormente i lavoratori e le imprese italiane.