L’Istituto Superiore della Sanità (ISS) ha segnalato il primo caso di febbre del Nilo nel Sannio, e in particolare a Puglianello, provincia di Benevento. Il paziente, un militare in pensione residente nel comune, è stato ricoverato presso il reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Rummo, ma non risulta essere in pericolo di vita.

Un Caso Autoctono Preoccupante
Il caso è di particolare rilevanza poiché si tratterebbe del primo contagio autoctono in Campania. Secondo le indagini condotte dall’ASL locale, il pensionato non si sarebbe mai allontanato dal suo comune di residenza, suggerendo che il contatto con il virus West Nile sia avvenuto proprio a Puglianello.

Le Contromisure dell’ASL
In risposta al caso, l’ASL ha immediatamente avviato una vasta operazione di disinfestazione nel comune di Puglianello. Inoltre, il Servizio Veterinario di Sanità Animale ha installato trappole per zanzare per analizzarle e verificare la presenza del virus. Finora, i test non hanno rilevato zanzare portatrici del virus nella zona.

Aumento dei Casi: Tre Ricoveri a Salerno
Negli ultimi giorni, tre persone sono state ricoverate all’ospedale Ruggi di Salerno con sintomi della febbre del Nilo. Questi casi evidenziano la crescente preoccupazione per la diffusione del virus in Campania e in altre regioni italiane.

L’Analisi dell’Esperto
Secondo Guido Quici, primario di Epidemiologia dell’ospedale Rummo, la globalizzazione e i cambiamenti climatici stanno creando le condizioni ideali per la diffusione di malattie tropicali come la febbre del Nilo. “Il clima delle nostre zone sta diventando sempre più caldo e umido, influendo sulla flora e sulla fauna locale”, spiega Quici. “Dobbiamo investire nella prevenzione e lavorare sulla catena animale, cibo, uomo per evitare di trovarci impreparati come è accaduto con il Covid”.

Quici avverte che la febbre del Nilo potrebbe essere solo l’inizio, poiché altre malattie provocate dagli arbovirus, come Dengue e Zika, potrebbero diffondersi ulteriormente in Italia. Per questo, è necessario destinare fondi alla prevenzione e attivare una sorveglianza globale efficace per bloccare la diffusione di queste patologie.