Il governo italiano ha annunciato l’introduzione della nuova social card per la spesa e la benzina, che offrirà direttamente 460 euro senza la necessità di accrediti in due fasi. Questa volta, il beneficio si estenderà a una platea più ampia, coinvolgendo fino a 1,4 milioni di persone meno abbienti con un ISEE fino a 15.000 euro, tra 50.000 e 100.000 in più rispetto all’anno precedente. Il decreto interministeriale, principalmente elaborato dai ministeri dell’Agricoltura e delle Imprese, è praticamente pronto e vedrà ufficialmente la luce entro la metà di maggio.
Una volta emanato, il meccanismo per la creazione e la distribuzione delle nuove carte “Dedicata a te” sarà avviato, con Poste Italiane nuovamente incaricata dell’operazione. Le persone idonee non dovranno presentare domanda, ma saranno individuate dall’INPS in base alle dichiarazioni dei redditi e avvisate dai Comuni per il ritiro della carta presso l’ufficio postale più vicino, entro luglio.
Il contributo una tantum da 460 euro per la social card – sono oltre ai 600 milioni stanziati nella legge di Bilancio – recupererà circa 50 milioni dai fondi non spesi lo scorso anno. I beneficiari potranno utilizzare la carta per l’acquisto di una vasta gamma di cibi e bevande, seguendo la lista stabilita dal MASAF, che include pane, pasta, carne, uova e altri prodotti alimentari. La carta potrà inoltre essere spesa senza limiti per l’acquisto di carburante e abbonamenti al trasporto pubblico locale, con la possibilità per i negozi convenzionati di applicare uno sconto del 15% sui propri prodotti.
Tuttavia, non riceveranno la carta coloro che già percepiscono altri sussidi pubblici, come l’Assegno di Inclusione e la Naspi, così come single e coppie senza figli. La priorità sarà data alle famiglie con almeno tre componenti, di cui almeno uno sotto i 14 anni.
Nonostante i miglioramenti apportati, le opposizioni criticano la misura, sottolineando che 460 euro all’anno rappresentano appena 1,26 euro al giorno, una cifra considerata insufficiente per famiglie che faticano a far fronte alle spese quotidiane. Tuttavia, il governo si impegna a monitorare la situazione e, se necessario, aprire una finestra extra per coloro che non sono riusciti a ritirare la carta o a effettuare la prima transazione in tempo.
Le discussioni sulle misure di contrasto alla povertà continuano, con l’esigenza di trovare soluzioni più efficaci dopo la fine del Reddito di Cittadinanza.