Con i prezzi che continuano a salire a causa dell’instabilità economica globale provocata dalla guerra tra Russia e Ucraina, l’inflazione è diventata una preoccupazione crescente per molte famiglie italiane e così arrivano 240 euro in più al mese. Per affrontare questa sfida economica, lo Stato italiano ha annunciato una serie di misure di sostegno, tra cui un aumento appunto di 240 euro in busta paga per determinate categorie di lavoratori allo scopo di abbattere l’inflazione. L’obiettivo principale di queste misure è quello di alleviare il peso finanziario sulle famiglie italiane, che si trovano ad affrontare costi sempre più elevati per beni e servizi di prima necessità, come le bollette della luce e del gas. La recente guerra e i suoi effetti sull’economia globale hanno contribuito ad aumentare i prezzi, mentre le principali borse mondiali hanno mantenuto alti i tassi, complicando ulteriormente la situazione economica.
L’aumento di 240 euro in busta paga è destinato a diverse categorie di lavoratori, inclusi dirigenti della Scuola, dell’Università, dell’Afam e della Ricerca. Questo aumento, previsto per circa 6.500 unità di personale, rappresenta una buona notizia per i presidi italiani, che vedranno un incremento medio del 3,78% sulla loro retribuzione fissa.
L’accordo siglato tra l’Aran e le organizzazioni sindacali prevede un aumento mensile di 84 euro a partire da gennaio 2019, che è stato successivamente ricalcolato negli anni successivi, raggiungendo un totale di 240 euro a partire dal 2021. Questo aumento porta la retribuzione annua lorda a 47.015,73 euro per 13 mensilità.
Oltre all’aumento salariale, l’accordo prevede anche altre novità, come l’introduzione della figura del mentor, un dirigente o professionista esperto che affiancherà il personale neoassunto. Questo programma, basato su base volontaria, mira a migliorare l’integrazione e le competenze dei nuovi assunti.
Tuttavia, l’aumento in busta paga rappresenta solo una delle misure messe in atto dallo Stato per contrastare l’effetto dell’inflazione. Altre misure includono bonus per la ristrutturazione della casa, detrazioni per le spese di trasporto pubblico e incentivi per l’acquisto di mezzi elettrici come bici e monopattini.





