La Legge di Bilancio 2024 si pone al fianco dei cittadini italiani con una serie di bonus pensati per le famiglie e coloro che necessitano di affrontare determinate spese. In un periodo di incertezza economica, le famiglie italiane si sono abituate a fare i conti con i bonus offerti dallo Stato e da altri enti per alleggerire il carico finanziario. Nel corso del 2024, una considerevole attenzione è stata dedicata alle famiglie, con l’introduzione di numerosi bonus mirati a fornire sostegno. Tra questi, un bonus sulla busta paga per le mamme lavoratrici rappresenta una significativa misura di sostegno. Questo bonus è destinato a tutte le mamme lavoratrici, sia con contratti presso aziende private che pubbliche, che abbiano due figli di età inferiore a 10 anni o tre o più figli, di cui almeno uno ancora minorenne.
Tuttavia, considerate le difficoltà economiche che molte famiglie stanno affrontando, ciò non era sufficiente. La revisione delle aliquote IRPEF, che permette un aumento dello stipendio netto in busta paga, ha certamente aiutato.
Ma uno dei bonus più significativi è il “bonus nido”, in vigore da diversi anni. Questo bonus consente alle mamme di tornare al lavoro dopo la nascita del loro bambino, affidandolo a strutture idonee dove il bambino può anche socializzare con altri bambini della stessa età.
Perché richiedere il bonus nido? I genitori di bambini in età per frequentare il nido erano preoccupati per il ritardo nell’apertura delle domande per il bonus nido di quest’anno. Tuttavia, le ultime notizie confermano che finalmente è possibile presentare la domanda attraverso il sito ufficiale dell’INPS.
Il bonus nido può essere richiesto per tutti i figli di età inferiore ai tre anni che vengono iscritti ad asili pubblici o privati autorizzati. A differenza dell’assegno universale, la domanda per il bonus nido deve essere presentata annualmente.
Come presentare la domanda? Per beneficiare del bonus nido, è necessario accedere al sito ufficiale dell’INPS e compilare il modulo disponibile nella sezione dedicata al bonus. È necessario fornire informazioni quali la ricevuta di pagamento della retta scolastica, la denominazione e la partita IVA della scuola, il codice fiscale del minore, il mese di riferimento e il nominativo del genitore che sostiene l’onere della retta.





