La Procura di Salerno ha avviato un’indagine che coinvolge quattro tecnici del comune di Capaccio Paestum e due funzionari della Regione Campania, insieme ad altri soggetti, tra cui il proprietario del resort, un tecnico progettista, un agronomo e il titolare di un’impresa forestale. La richiesta di sequestro della struttura turistica “Resort Giglio sul Mare” è accettata dal giudice istruttore, con il decreto notificato agli indagati dai Carabinieri del nucleo investigativo di Salerno e dal Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli. Gli otto indagati sono accusati di vari reati, tra cui lottizzazione abusiva di terre demaniali in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico, falsità ideologica, abuso d’ufficio, abuso edilizio, esecuzione di opere su beni paesaggistici senza autorizzazioni, invasione di terreni e distruzione o deturpamento di bellezze naturali e habitat all’interno di un sito protetto.
La zona interessata dalle indagini è infatti situata ai margini della spiaggia di Capaccio, e l’edificazione del resort è effettuata con presunti provvedimenti amministrativi illegittimi. Nel maggio 2019, un provvedimento concesso l’edificabilità in sanatoria di preesistenti strutture (l’ex Hera Argiva) nella pineta di Carolato-Laura di Capaccio Paestum, area inclusa nella riserva naturale della Foce Sele – Tanagro, è quindi considerato illecito. Questo è seguito, nel 2021, da un permesso altrettanto ritenuto illegittimo, che autorizzava ampliamenti, riqualificazioni e recupero di strutture precedentemente sanate ma attraverso violazioni.
L’indagine mira a fare chiarezza sulla presunta irregolarità nella realizzazione del resort e sull’eventuale coinvolgimento di pubblici ufficiali nella concessione di autorizzazioni non conformi alla normativa vigente.