La trasmissione del Tg1 la sera del 26 gennaio ha scatenato una polemica politica riguardo a un presunto utilizzo della TV pubblica per scopi propagandistici da parte della maggioranza di governo. Il titolo in questione, “Mille euro in più per gli anziani. Si voterà l’8 e il 9 giugno”, ha immediatamente suscitato critiche per la sua presunta associazione tra il bonus per gli anziani e le elezioni europee. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivelerebbe che la misura in questione non solo non è legata al risultato delle elezioni europee, ma è stata anche presentata in modo fuorviante. Si tratta, infatti, di un bonus sperimentale che dovrebbe entrare in vigore nel 2025 e coinvolgere solo una piccola percentuale della popolazione anziana.
Il bonus, destinato esclusivamente agli over 80 con gravi bisogni assistenziali e un Isee al di sotto dei 6mila euro, è progettato per coprire i costi di assistenza per coloro che si trovano in una difficile situazione economica. Secondo le stime del governo, questa misura dovrebbe riguardare circa 25mila persone, lontano dall’essere un beneficio generalizzato per gli anziani.
Il deputato del Partito Democratico, Marco Furfaro, ha denunciato pubblicamente questa situazione, definendo la presentazione del bonus come “una bugia vergognosa detta a milioni di italiani come se fosse verità”. Ha inoltre criticato l’associazione del bonus con il voto elettorale, definendola una “piccineria da propaganda di regime”.
Anche la leader del PD, Elly Schlein, ha espresso la sua preoccupazione sulla questione, paragonando la presentazione del bonus alla TV pubblica a una “televendita” ingannevole. Schlein ha annunciato un sit-in di protesta davanti alla sede della Rai per denunciare ciò che ritiene essere un deterioramento dell’informazione pubblica.





