Con l’avvento del nuovo anno, l’aggiornamento delle pensioni porta con sé una serie di modifiche che influenzeranno notevolmente le entrate di molti pensionati. Una delle principali novità riguarda la rivalutazione delle pensioni, che sarà del 5,4%. Tuttavia, questo aumento sarà applicato solo agli assegni pari o inferiori a 4 volte l’importo del trattamento minimo dell’Inps, mentre per le pensioni più elevate, la rivalutazione sarà inferiore.

Le pensioni minime subiranno un’altra rivalutazione speciale del 2,7%, indipendentemente dall’età del pensionato. Questo cambiamento rappresenta una differenza rispetto all’anno precedente, dove la rivalutazione era differenziata in base all’età.

Un’altra modifica riguarda l’Assegno Sociale, un’importante prestazione erogata dall’Inps che non dipende dai contributi versati. A partire da gennaio 2024, cambieranno sia l’importo dell’Assegno Sociale che i requisiti per ottenerlo.

L’Assegno Sociale può essere richiesto da cittadini italiani o di stati membri dell’Unione europea, San Marino o Svizzera, a patto che abbiano compiuto 67 anni e risiedano in Italia da almeno 10 anni. Inoltre, il richiedente deve trovarsi in uno stato di indigenza economica, ovvero con un reddito inferiore a determinate soglie.

Le nuove soglie massime di reddito per l’Assegno Sociale nel 2024 aumenteranno rispetto all’anno precedente. Per chi vive da solo, il tetto massimo salirà a 6.947,20 euro all’anno, mentre per chi è coniugato sarà di 13.894,40 euro. In parallelo, l’importo dell’Assegno Sociale aumenterà da 503,27 euro nel 2023 a 534,40 euro nel 2024, con un adeguamento annuale in base all’inflazione.

Da precisare che l’Assegno Sociale sarà erogato integralmente a coloro che non sono coniugati e non hanno redditi, o a coloro il cui reddito annuo sia inferiore all’importo annuo dell’Assegno Sociale. Sarà erogato in misura parziale a coloro con coniuge e un reddito inferiore al doppio dell’Assegno Sociale annuo.