A Senago e Sant’Antimo l’intera comunità è sconvolta dalla scomparsa di Giulia Tramontano, la giovane donna incinta di 7 mesi. L’avvenimento, che all’inizio sembrava un caso di persona dispersa, ha preso una svolta drammatica quando gli investigatori hanno iniziato a dubitare delle dichiarazioni del fidanzato di Giulia, Alessandro Impagnatiello. Al momento, Impagnatiello è indagato per omicidio volontario e aggravato.

Secondo quanto riferito, Alessandro Impagnatiello ha raccontato ai carabinieri di aver visto Giulia per l’ultima volta domenica mattina, prima di andare al lavoro. Tuttavia, le autorità hanno ritenuto le sue dichiarazioni inconsistenti e riconducibili a menzogne. Gli investigatori hanno scoperto tracce di materiale biologico, probabilmente sangue, nella sua auto. Questo ha portato gli inquirenti a concentrarsi sulla ricerca del corpo di Giulia in una zona boschiva nel parco delle Groane, vicino alla loro abitazione.

Le indagini sono state approfondite, con il coinvolgimento di carabinieri, vigili del fuoco, protezione civile e cani molecolari. Dopo aver esplorato il fiume Seveso e il canale Villoresi, le ricerche si sono concentrate su quest’area circoscritta. Gli investigatori hanno anche acquisito tabulati telefonici e hanno sequestrato telecamere di sicurezza, computer e telefoni cellulari.

La famiglia di Giulia ha lanciato un appello disperato sui social media, chiedendo di concentrarsi sulla ricerca di Giulia e di non diffondere accuse o creare storie. La prospettiva dell’inchiesta è cambiata nel corso del tempo, con l’ipotesi che potrebbero essere coinvolte più persone nella scomparsa di Giulia. Gli ultimi contatti certi con la giovane donna risalgono a una telefonata con sua madre alle otto di sera, ripresa da una telecamera di sicurezza poco dopo e a un messaggio inviato a un’amica in cui Giulia esprimeva disperazione per il tradimento di Alessandro.