Il dibattito sulla tassazione in Italia è sempre molto acceso, e il governo attuale sembra intenzionato ad abolire alcune tasse ritenute particolarmente onerose e inefficaci. Tra queste spicca sicuramente la tassa sulle auto di grossa cilindrata, comunemente chiamata “superbollo”. Questa tassa, introdotta durante il governo Monti, colpisce i proprietari di auto con una potenza superiore a 185 kW, e il costo è di 20 euro per ogni kW oltre i 185. Sebbene il gettito previsto fosse di 200 milioni di euro all’anno, la tassa ha portato solo pochi euro, in quanto molti proprietari di auto di lusso hanno deciso di spostare la loro residenza in paesi con tassazioni più favorevoli.
Il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha recentemente aperto alla cancellazione del superbollo, che potrebbe essere inserita nella delega fiscale tramite un emendamento o rientrare nell’elenco dei micro-tributi che il governo si propone di eliminare. La tassa sulle auto di grossa cilindrata ha quindi le ore contate, e presto potrebbe essere abolita del tutto.
Ma non è l’unica tassa che il governo intende abolire. Tra le altre imposte in via di “rottamazione” ci sono la tassa sugli intrattenimenti, comunemente chiamata tassa sui biliardini, che colpisce i giochi senza vincita in denaro come i flipper, le freccette o i juke box, e la tassa sulla laurea e sugli esami dell’Università. Questi micro-balzelli, sebbene producano un gettito relativamente basso, sono stati oggetto di critiche da parte degli esercenti e degli studenti, che li considerano inefficaci e ingiusti.
In generale, la cancellazione di queste tasse potrebbe rappresentare un passo avanti verso una semplificazione del sistema fiscale italiano, che negli ultimi anni è stato oggetto di molte critiche per la sua complessità e per la presenza di tasse considerate eccessive o inefficaci. Tuttavia, bisogna fare attenzione a non eliminare tasse senza proporre alternative valide per rimpiazzare il gettito che esse generano. L’abolizione delle tasse deve essere accompagnata da una riforma fiscale più ampia e strutturale, che renda il sistema più equo, efficiente e trasparente.





