Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati a gennaio sono state 663.000, in moderato calo rispetto allo stesso periodo del 2022 (-3%). La flessione ha interessato contratti di somministrazione -16%, contratti in apprendistato e a tempo determinato -3%, contratti a tempo indeterminato -2%; in crescita le assunzioni intermittenti +14% e quelle stagionali +12%. Le trasformazioni da tempo determinato a gennaio sono state 98.000, in aumento su anno (+7%). In flessione le conferme di rapporti di apprendistato giunti alla conclusione del periodo formativo (11.000, -11% su anno). Le cessazioni a gennaio sono state 494.000, in calo su anno del 4%. Registrano una contrazione le cessazioni di contratti a tempo indeterminato (-13%), in apprendistato (-6%), in somministrazione (-3%) e stagionali (-2%); in lieve aumento le cessazioni di contratti intermittenti (+2%) e a tempo determinato (+1%).

Nel mese di gennaio 2023, rispetto al corrispondente mese del 2022, è evidenziato, tutte le tipologie di rapporti di lavoro (con riferimento sia alle assunzioni che alle variazioni contrattuali) incentivati presentano una significativa flessione. L’incentivazione denominata ‘Decontribuzione Sud’, per la sua estensione e pratica assenza di requisiti particolari di accesso, è l’agevolazione più rilevante; comunque anche per questa misura si registra una modesta flessione (-1%). Nel corso del primo mese del 2023, rispetto al corrispondente periodo del 2022, sono aumentate le assunzioni in somministrazione a tempo indeterminato (+1%), in flessione del 17% quelle a termine, in particolare sono state registrate 7.000 assunzioni a tempo indeterminato e 93.000 a termine. Anche per le cessazioni si evidenzia il medesimo andamento delle assunzioni, in aumento le cessazioni a tempo indeterminato (+8%) e in flessione quelle a termine (-4%).