Pierluigi Savarese, titolare dell’autorimessa in via IV Novembre a Torre Annunziata, è comparso in tribunale ammettendo di avere cancellato il video dell’omicidio di Maurizio Cerrato a causa delle minacce ricevute da Giorgio Scaramella. L’omicidio di Cerrato, vigilante degli Scavi di Pompei, avvenne il 19 aprile 2021 durante una lite per un parcheggio, e quattro persone, Antonio e Francesco Cirillo e Giorgio e Domenico Scaramella, sono sotto processo rischiando l’ergastolo.

Nell’udienza del secondo filone processuale collegato all’omicidio Cerrato, ieri nel Tribunale di Torre Annunziata, Pierluigi Savarese si è sottoposto all’esame della Pm Giuliana Moccia, confermando le intimidazioni subite da Giorgio Scaramella. “Guarda che ne ho anche per te. Se non ti fai i fatti tuoi non ti faccio più aprire l’attività”, avrebbe detto Scaramella a Savarese, secondo il suo racconto. Savarese aveva installato le telecamere di videosorveglianza nel parcheggio dieci giorni prima dell’aggressione, ma ha deciso di cancellare il video dell’omicidio dopo averlo guardato per capire cosa fosse successo.

Savarese ha dichiarato di non aver visto chi ha accoltellato Cerrato, poiché tutto è accaduto in fretta. Ha affermato di aver guardato i frame del video il 20 aprile, dopo essere rientrato dalla caserma dei Carabinieri, ma di non essere riuscito a vedere chi ha sferrato la coltellata mortale. Ha comunque riconosciuto che Giorgio Scaramella era presente sul luogo del delitto, uscendo dal garage per circa cinque minuti e poi rientrando in sella a uno scooter nero posizionato davanti all’ingresso dell’autorimessa. Poco dopo sarebbero arrivati anche gli altri imputati, Cirillo e Scaramella, con quest’ultimo che avrebbe iniziato a colpire Cerrato a pugni.