L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, meglio nota come Antitrust, ha sanzionato quattro società di telecomunicazioni italiane per comportamenti scorretti nella gestione delle cessazioni delle utenze di telefonia fissa e mobile. Vodafone, Wind Tre, Telecom e Fastweb sono sanzionate rispettivamente per 400mila euro, 300mila euro, 200mila euro e 100mila euro, per un totale di 1 milione di euro. Secondo l’Antitrust, i quattro operatori telefonici hanno attuato pratiche illecite nella gestione delle cessazioni delle utenze, che hanno causato problemi di fatturazione a partire almeno dal 2020. In particolare, sono emerse criticità nella gestione delle procedure interne delle cessazioni delle utenze, che hanno dato origine a situazioni di fatturazione post-recesso o, in caso di migrazione, di doppia fatturazione a carico dell’utente.
In pratica, ciò significa che gli operatori telefonici hanno richiesto illegittimamente ai propri clienti di pagare le fatture sia del vecchio operatore che del nuovo, in caso di migrazione. Inoltre, sono state segnalate anche situazioni di fatturazione post-recesso, ovvero di emissione di fatture a utenti che avevano già chiuso la propria utenza.
L’Antitrust ha ritenuto che tali comportamenti costituiscano una violazione delle norme sulla tutela dei consumatori, in quanto pregiudicano la concorrenza tra gli operatori telefonici e arrecano un danno economico ai clienti.
Le sanzioni inflitte dall’Antitrust alle quattro società di telecomunicazioni italiane dimostrano l’importanza della tutela dei consumatori e della concorrenza nel settore delle telecomunicazioni. I clienti devono poter cambiare operatore in modo agevole e senza dover subire costi aggiuntivi o problemi di fatturazione. La speranza è che questi provvedimenti sanzionatori possano rappresentare un segnale forte nei confronti di tutte le società che operano nel settore delle telecomunicazioni, affinché rispettino le norme sulla tutela dei consumatori e della concorrenza.