Il recente aumento dei prezzi di pomodori, pasta e farina in Italia sta causando preoccupazione tra i consumatori e l’industria alimentare. La crisi si è intensificata a causa di una combinazione di fattori tra cui le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina sui prezzi del grano, la riduzione delle produzioni di pomodori in seguito alle condizioni meteorologiche avverse in Nord Africa, e la decisione del governo marocchino di sospendere le esportazioni di pomodori per proteggere i propri cittadini dalla carenza del prodotto.
Il risultato è che gli italiani stanno vedendo un aumento del 30% dei prezzi di tutte le qualità di pomodori rispetto alle medie del periodo. In alcune città come Napoli, Padova e Bergamo, la presenza di pomodori ciliegini sta diminuendo e la disponibilità del prodotto sta diventando sempre più limitata. Anche se la crisi sembra più contenuta a Roma, i prezzi dei pomodori sono aumentati in tutto il paese.
Oltre al clima avverso, i cambiamenti climatici stanno colpendo duramente il mercato ortofrutticolo italiano. Secondo il presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini, ci sarà una produzione notevole di pomodori con l’arrivo della primavera, ma il problema rimane la disponibilità a lungo termine dei prodotti ortofrutticoli.
C’è anche la questione della domanda dei consumatori, che spinge i produttori a presentare frutta e verdura fuori stagione. Tuttavia, ciò influisce negativamente sull’andamento della filiera, poiché i produttori non riescono a garantire la stagionalità dei prodotti in linea con le esigenze del territorio e dell’ambiente.





