Lo sciame sismico che ha colpito i Campi Flegrei il 1° settembre, con una scossa principale di magnitudo 4.0, ha causato spostamenti misurabili del terreno. Lo confermano i bollettini di sorveglianza settimanale e mensile diffusi dall’Osservatorio Vesuviano dell’INGV.
Gli spostamenti registrati
La stazione GNSS installata presso l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli ha rilevato:
uno spostamento planimetrico di circa 2,5 centimetri in direzione sud-sud-ovest;
un abbassamento del suolo di circa 2 centimetri.
Risultati analoghi, seppur di entità minore, sono stati registrati dalla stazione GNSS situata nei pressi del Monte Olibano, a circa 300 metri a nord:
spostamento planimetrico di circa 1 centimetro;
abbassamento di circa 1 centimetro.
Confronto con episodi precedenti
Secondo i ricercatori dell’OV-INGV, lo stesso comportamento era stato già osservato in occasione di altri sciami sismici che hanno interessato i Campi Flegrei negli ultimi anni. Tuttavia, in quei casi, gli spostamenti erano risultati di entità inferiore.
Un’area sotto costante monitoraggio
Il fenomeno rientra nelle attività di sorveglianza continua che l’Osservatorio Vesuviano svolge sull’area flegrea, interessata da tempo da fenomeni di bradisismo e da frequenti sciami sismici.